La distilleria di Caol Ila si trova a Port Askaig, una delle baie più riparate dell’Isola di Islay.
Dati precisi sulla nascita della distilleria non ne esistono, ma possiamo individuare nel 1846 l’inizio della sua storia grazie al fondatore Mr. Hector Henderson.
Pochi anni dopo, nel 1852, si ebbero gravi problemi economici e la distilleria passò la proprietà a Norman Buchanan, già proprietario di Isle of Jura Distillery.
Nel 1863 nuove difficoltà finanziarie fecero approdare Caol Ila nelle mani della Bulloch Lade & Co. Ltd che la gestì sino al 1920.
A questo punto subentrò una holding alla quale appartenevano Robertson & Baxter, Dewars e Distillers Company Limited (DCL).
Questo stato di cose durò sino al 1927, anno in cui la DCL ne assunse il controllo.
Tre anni dopo, nel 1930, la distilleria chiude e la serrata dura sette anni, fino al 1937, anno in cui riprendono le operazioni di distillazione.
Dal 1972 al 1974 la distilleria viene quasi totalmente ricostruita. Un’operazione che costerà un milione di Sterline e che culminerà con l’installazione di sei nuovi alambicchi.
Il resto è storia moderna.
Oggi la distilleria di Caol Ila è di proprietà del Gruppo Diageo così come tantissime altre realtà produttive della Scozia.

CAOL ILA SINGLE MALT SCOTCH WHISKY MOSAICS COLLECTION DISTILLED 2007 BOTTLED 2024 MOON IMPORT

La Mosaics Collection 2024, ultima fatica di Pepi Mongiardino, si compone di sei Whisky diversi accomunati da una etichetta tematica; in questo caso si tratta di riproduzioni di antichi mosaici.
In questo caso presentiamo un Caol Ila proveniente dall’assemblaggio di due botti: n° 322176 e 322180, messo in bottiglia nel 2024.
Solo 706 bottiglie da 70 cl. prodotte ad una gradazione alcolica del 45% Vol.
Il colore è oro con riflessi verdi; al naso sviluppa aromi delicati ma lungamente persistenti, freschi leggermente salmastri con sentori agrumati e la consueta nuance polifenolica, tipica degli Whisky dell’Isola di Islay.
Al palato inizialmente è morbido e dolce, armonioso, con percezione di alghe e fumo di torba.
Il lungo finale ripropone una delicata fumosità e le note salmastre.