L’annata duemilaventitrè è iniziata con le incognite dovute all’andamento climatico anomalo dell’anno precedente caratterizzato da un lungo periodo di siccità.
L’inverno, più freddo rispetto al precedente, si è protratto fino a fine febbraio con piogge poco significative e l’inizio del ciclo vegetativo, il germogliamento, è avvenuto nell’ultima decade di marzo. Lo sviluppo della pianta è proseguito poi regolarmente nonostante il contesto climatico altalenante: una prima parte della primavera è stata caratterizzata da clima molto asciutto; invece i mesi di maggio e inizio giugno hanno visto frequenti e talvolta consistenti perturbazioni ed un clima generalmente fresco. Queste condizioni da un lato hanno permesso un recupero idrico delle piante sotto stress a causa della prolungata siccità, dall’altro hanno richiesto grande attenzione da parte dei viticoltori per scongiurare l’instaurarsi di fitopatie precoci proprio nel periodo delicato della fioritura, inizio giugno.

L’estate è trascorsa calda e secca e anche per questo la produzione è stata in generale ridotta e la maturazione rallentata. L’ultima quindicina di agosto è stata particolarmente calda mentre una pioggia il giorno 28 ha portato qualche giorno di sollievo dalla calura.

Anche settembre è trascorso con clima asciutto e temperature sopra le medie fino al giorno 24 del mese quado le notti sono diventate più fresche con ottima escursione termica fino al giorno 3 di ottobre quando è iniziata la raccolta delle uve Nebbiolo senza particolari criticità. La fine del mese di settembre, con buona escursione termica, ha aiutato il completamento della maturazione organolettica e l’aver atteso fino ad ottobre ha permesso di raccogliere uva matura ed equilibrata anche se non particolarmente concentrata in aromi e tannini.

Una stagione 2023 non facile, a causa della prolungata carenza idrica, con una produzione piuttosto ridotta, ma con un buon equilibrio organolettico.

Una vendemmia che potrà donare vini piacevoli e di ottima bevibilità.